Fondo pensione e previdenza integrativaFondo pensione e previdenza integrativa
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Come funziona un fondo pensione

Il fondo di previdenza (o fondo pensione) è una forma pensionistica complementare, a cui si può aderire volontariamente, su base collettiva e individuale.

 

In questo articolo scopriremo:

  • Cosa sono i fondi di previdenza
  • Come funziona un fondo pensione
  • Prestazioni del fondo pensione
  • Vantaggi fiscali del fondo pensione
  • Previdenza integrativa e pensione anticipata

  • Cosa sono i fondi di previdenza


    I fondi di previdenza sono forme pensionistiche complementari.

    Hanno lo scopo di raccogliere i contributi dei soggetti che vi aderiscono e investirli, per poi erogare, al momento della pensione, una rendita che integri l'assegno pensionistico da previdenza obbligatoria, oppure, nei casi previsti, un capitale per i propri progetti una volta chiusa la vita lavorativa.

     

    Fondi pensione chiusi

    I fondi pensione chiusi o negoziali sono istituiti nell’ambito della contrattazione collettiva, nazionale o aziendale.

    A questa tipologia appartengono anche i fondi pensione cosiddetti territoriali, istituiti cioè in base ad accordi tra rappresentanti di datori di lavoro e lavoratori appartenenti a un determinato territorio.

    Alcuni settori hanno un fondo di categoria (es. metalmeccanici). Il lavoratore che vi aderisce beneficia anche del contributo del datore di lavoro.

     

    Fondi pensione aperti

    I fondi pensione aperti sono istituiti da banche, Compagnie di assicurazione, società di gestione del risparmio (SGR) e società di intermediazione mobiliare (SIM).

    I fondi pensione aperti possono raccogliere adesioni su base individuale e collettiva.

     

    Piani individuali pensionistici (PIP)

    I PIP sono forme pensionistiche complementari istituite dalle Compagnie assicurative. I PIP possono raccogliere adesioni solo su base individuale.

     


    Come funziona un fondo pensione


    Il fondo pensione funziona con la capitalizzazione: i contributi versati vengono destinati ad un conto individuale intestato all’aderente, su cui vengono sommati anche i rendimenti ottenuti nel corso degli anni.

     

    Chi sottoscrive il fondo può scegliere tra diverse linee di investimento o comparto, a seconda del proprio profilo di rischio e dell'orizzonte temporale a disposizione, in quanto c’è differenza tra aderire ad un fondo a 20 anni piuttosto che a 50.

     

    I comparti vengono classificati come segue, con profilo di rischio crescente:

  • monetari, che investono, ad esempio in obbligazioni e titoli di Stato a breve termine;
  • obbligazionari, pure e miste. Le miste investono principalmente in obbligazioni ma non in via esclusiva;
  • bilanciati, in generale investono per la metà in azioni e per l’altra metà in obbligazioni;
  • azionari.
  • Come abbiamo visto, chi aderisce ad un fondo pensione di categoria ottiene, oltre al proprio, anche il contributo del datore di lavoro.

    Ricordiamo che il datore di lavoro può versare contributi anche nei PIP (Piani Individuali Pensionistici) e nei fondi pensione aperti.

     

    Fondo pensione e TFR

    Nel caso dei dipendenti del settore privato, poi, è prevista anche l'adesione tacita per il conferimento del TFR nel Fondo pensione della propria categoria.

    È un meccanismo che scatta tramite il silenzio assenso nel caso in cui il lavoratore, dopo 6 mesi dall’assunzione, non scelga in che modo destinare il TFR, tra le due opzioni:

  • mantenerlo in azienda;
  • destinarlo alla previdenza complementare.
  • Questo per quanto riguarda i neoassunti.

    Occorre precisare che il lavoratore può, in qualsiasi momento, decidere di aderire al fondo pensione, compilando il relativo modulo e avviando i versamenti. In quest'ultimo caso il TFR maturato fino al momento del passaggio al fondo pensione resta in azienda, mentre gli accantonamenti successivi vanno alla previdenza complementare.

     


    Prestazioni del fondo pensione


    Una volta raggiunti i requisiti di legge per il pensionamento, il fondo può erogare le proprie prestazioni, sulla base del capitale accumulato negli anni, comprensivo dei rendimenti, e al netto di imposte e spese.

     

    La prestazione può essere erogata in diverse maniere:

  • rendita vitalizia immediata, dunque con un assegno mensile proveniente dalla pensione integrativa che si aggiunge a quello percepito dalla previdenza obbligatoria pubblica. La pensione integrativa può prevedere la reversibilità, come per la pensione pubblica, nel caso di morte del pensionato;
  • 50% di rendita vitalizia e 50% di capitale, dunque si ottiene la metà del capitale maturato in un'unica soluzione e l'altra metà sotto forma di pensione integrativa;
  • 100% capitale, nel caso in cui la rendita che si otterrebbe fosse inferiore ad un determinato ammontare parametrato all’assegno sociale INPS.
  • Anticipazione

    Nel corso del periodo di accumulo, prima della pensione dunque, e a determinate condizioni, è possibile richiedere delle anticipazioni:

  • in ogni momento per spese sanitarie straordinarie documentate, connesse ad interventi e terapie conseguenti a gravissime situazioni relative all'iscritto, al coniuge e ai figli (massimo il 75% del montante maturato);
  • dopo 8 anni dall'adesione per spese di acquisto o ristrutturazione documentate della prima casa di abitazione, per l'iscritto o per i suoi figli (massimo il 75% del montante maturato);
  • dopo 8 anni dall'adesione per motivi personali (massimo il 30% del montante maturato).
  • Riscatto

    È anche possibile richiedere e ottenere il riscatto del capitale maturato fino a quel momento.

     

    Le condizioni cambiano a seconda del tipo di adesione al fondo:

  • riscatto con adesione su base individuale. È possibile ottenere il riscatto del 50% se il soggetto non lavora da oltre un anno, e totale se non lavora da almeno 4 anni;
  • riscatto con adesione su base collettiva. È possibile ottenere il riscatto alle condizioni già citate, ma anche nel momento in cui il soggetto smette di lavorare o cambia azienda.

  • Vantaggi fiscali del fondo pensione


    Chi aderisce ad un fondo pensione, ottiene una serie di vantaggi fiscali, in vigore dal 1° gennaio 2007, rispetto ad altre forme di investimento:

  • fase di contribuzione. I contributi versati possono essere dedotti in dichiarazione dei redditi, con un tetto massimo annuo pari a 5.164,57 euro;
  • fase di gestione. I rendimenti maturati nel corso della gestione del conto individuale, subiscono un prelievo fiscale di favore con aliquota al 12,5% sui rendimenti da Titoli di Stato, e al 20% sui rendimenti da altri impieghi (azioni, obbligazioni ecc.). L'imposizione minima applicata a tutte le altre tipologie di rendimenti finanziari è al 26%;
  • fase di prestazione. Rendita o capitale ricevuti al termine della vita lavorativa, sono tassati con un’aliquota del 15%, che si riduce dello 0,30% all’anno, per ogni anno di permanenza nel Fondo pensione oltre il quindicesimo, fino ad un’aliquota minima del 9%.

  • Previdenza integrativa e pensione anticipata


    Chiudiamo con un ultimo beneficio derivante dalla previdenza integrativa: la possibilità di anticipare nel tempo il momento della pensione senza attendere di maturare i requisiti per la pensione di vecchiaia.

     

    Esiste infatti l'opportunità di richiedere, prima del momento effettivo del pensionamento, una rendita temporanea denominata RITA (Rendita Integrativa Temporanea Anticipata).

    Questo consente di avere un reddito mensile prima di giungere al pensionamento vero e proprio.

     

    I requisiti per accedere alla RITA sono la partecipazione a una forma pensionistica complementare di almeno 5 anni, e, alternativamente:

  • cessazione dell'attività lavorativa, con maturazione dell'età anagrafica per la pensione di vecchiaia nel regime obbligatorio di appartenenza entro i 5 anni successivi, e requisito contributivo complessivo di almeno 20 anni nei regimi obbligatori di appartenenza;
  • inoccupazione per un periodo di tempo superiore a 24 mesi, con maturazione dell'età anagrafica per la pensione di vecchiaia nel regime obbligatorio di appartenenza entro i 10 anni successivi.
  • Si può decidere di convertire in RITA:

  • tutto il capitale accumulato nel Fondo pensione;
  • solo una parte del capitale, per poter poi richiedere la pensione integrativa con quella restante.